Un classico luogo comune riguarda il fatto che un approccio sostenibile debba essere rivolto al passato, che essere sostenibili significhi necessariamente tornare ad un mondo che non c’è più, rinnegando lo sviluppo dei tempi recenti.
Se guardiamo allo sviluppo dei servizi turistici degli ultimi anni, sia per quanto riguarda il mondo dell’ospitalità che quello dei servizi, il quadro appare diverso. Nel campo dell’ospitalità, gran parte delle novità di successo degli ultimi dieci/vent’anni riguardano forme di alloggio legate ai temi naturali, dell’immersione in contesti privilegiati, spesso caratterizzati dall’assenza dell’opera dell’uomo più che della sua presenza. Si pensi allo straordinario successo delle camere sugli alberi, alla crescita dei servizi di glamping, al crescente interesse di ambiti di recupero in contesti insoliti (dai monasteri ai fienili, dalle grotte ai castelli) o allo sviluppo di strutture sempre più integrate nel territorio, a completamento e non a disgregazione dello stesso.
Questo trend rispecchia i nuovi bisogni e le nuove attenzioni degli ospiti, emersi in maniera ancora più evidente a seguito della pandemia che ha caratterizzato gli ultimi anni. La ricerca di luoghi meno affollati, il bisogno di trovare spazio per se stessi e per il proprio equilibrio fisico e mentale, anche a scapito dell’impegno nel mondo del lavoro, l’attenzione per la natura, sempre più protagonista di tante opportunità turistiche sviluppatesi negli ultimi anni, sono solo alcuni degli elementi che testimoniano come il tema della sostenibilità sia un elemento trainante nello sviluppo turistico recente.
Sostenibilità e innovazione vanno a braccetto, e rappresentano non solo un elemento di innovazione vincente ma anche un fattore differenziante che permette di creare elementi di unicità molto efficaci sul mercato.
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