Mongolia e Turchia a ITB2015 (e l’Italia delle elementari)

ITB2015 la promozione della Mongolia

ITB2015 la promozione della Mongolia




Due giorni a Berlino nel cuore del Turismo di oggi (e di domani)

Berlino è una città cosmopolita, dove convivono pacificamente e proficuamente tante razze e culture, in un mix straordinario che la rende ogni giorno diversa. Per questo nessuno si sarà stupito in questi giorni per “l’invasione mongola”. I Mongoli ci sono andati giù pesanti: la Mongolia è lo sponsor ufficiale di ITB, per me la principale fiera business del turismo in Europa. La Mongolia non solo ha riempito la fiera, ma anche la città col suo claim e con le sue immagini mozzafiato. E siamo tutti diventati un po’ “nomadic by nature” (io lo ero già, ma questo è un altro discorso).
Deve far pensare che la Mongolia sbarchi in massa a Berlino. Nel turismo ancora in troppi pensano che il “competitor” sia l’albergatore della porta accanto, il paesello al di là del fiume, o se va bene la regione accanto, senza capire che il turismo sta assumendo sempre più una dimensione “globale”. Non conosco budget e strategie della Mongolia e non sono nemmeno in grado di capire quanto questa iniziativa sia parte di un piano ben determinato oppure se sia una “boutade” che lascia il tempo che trova. Di certo, osservare questi fenomeni e cercare di capirli è assolutamente necessario.
Anche perché l’altra “regina” di ITB è una nazione che con il turismo non sta scherzando affatto. La Turchia si è affacciata seriamente al turismo internazionale da qualche anno e non si è più fermata. E anche qui a Berlino ha fatto le cose per bene.

ITB2015 lo stand della Turchia

Lo stand della Turchia

Al di là delle dimensioni del padiglione, la Turchia si presenta con un unico spazio, organizzato per aree geografiche e tematiche. Certo i turchi sono venuti in massa, e in parte lo riempiono da soli, ma la sensazione che ne traggo è quella di “una” destinazione, con tante peculiarità e particolarità, ed una regia centrale che governa le modalità di comunicazione e presentazione.
E l’Italia?
Ero già stato varie volte a ITB e conoscevo (più o meno) la situazione, che quest’anno si presentava così.

La Sardegna si presenta autonomamente, con uno stand bello (bisogna riconoscerlo, perché non è affatto scontato), ma assolutamente inadeguato per gli scopi di una fiera business. Senza spazi di lavoro e/o di approfondimento, una vetrina che non permette agli operatori di avere un luogo di dialogo. Chi ha pensato lo stand forse aveva in mente una fiera principalmente aperta al pubblico. Ma qui si dovrebbe venire per fare affari.

ITB2015 lo stand della Sardegna

Lo stand della Sardegna

Anche l’Alto Adige (Südtirol da queste parti) ha il suo stand autonomo, che è l’opposto di quello della Sardegna. Tantissimo spazio di lavoro, inaccessibile, sembra quasi recintato. Entri solo se hai appuntamento e se lo vogliono loro, contatti occasionali non sono considerati. Conosco bene i “cugini” altoatesini, sono pragmatici e organizzati, vanno dritti al dunque. Non mi sento di biasimarli.

ITB2015 lo stand dell'Alto Adige

Lo stand dell’Alto Adige

Il “mio” Trentino ha trovato per me il giusto compromesso (si, sono di parte). Forse non bello come i precedenti, coniuga efficacemente la parte di contatto occasionale con l’area riservata agli incontri programmati. Se sei ospite, un assaggio di qualche prodotto tipico non mancherà (con parsimonia).

ITB2015 lo stand del Trentino

Lo stand del Trentino

Lo stand del Veneto sembra catapultato lì per caso. Sono quasi gli unici che si agganciano a Expo, anche se non sono riuscito a capire come dovrei abbinare la settimana a Jesolo con la visita a Milano. Ma non ho approfondito.

ITB2015 lo stand del Veneto

Lo stand del Veneto

Anche la Toscana si presenta autonoma. La sensazione è di uno stand al risparmio (che non è di per se una brutta idea), peccato che la Toscana sia sotto gli Appennini perché con lo stand modello “capannone” ci avrei visto bene uno spot per visitpadania.

ITB2015 lo stand della Toscana

Lo stand della Toscana

Lo stand della Puglia appare movimentato, quasi ci si balli la taranta dentro. Quanto di questo movimento sia business o quanto sia solamente “interno” non è dato sapere. Ma se sei a Berlino e senti parlare solo italiano, qualcosa non torna.

ITB2015 lo stand della Puglia

Lo stand della Puglia

Che ci fanno tutte queste Regioni per i fatti loro? Sappiamo tutti come funziona la storia delle competenze in ambito turistico, del titolo V della costituzione e del fatto che le regioni possono fare quello che pare loro.
Però girando per questi stand mi chiedevo quanto tutto questo avesse senso, pensavo che sarebbe bello potersi presentare come la Turchia, una sola destinazione e non mille parrocchie.

Il resto del’Italia si presenta così. Sono rappresentate nello stesso stand Campania, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Umbria, il comune di Napoli e Roma Capitale.

ITB2015 lo stand dell'italia

Lo stand dell’Italia

Al di là della partecipazione che, nei vari momenti in cui sono passato, non mi è parsa straordinaria, l’impressione è quella di una condivisione di spazi, senza alcuna condivisione di strategie, progettualità o obiettivi.

ITB2015 lo stand dell'Italia 2

Sempre lo stand dell’Italia

Tanti box in fila, ognuno col suo loghetto, le sue brochurine, ognuno che parla per sé e che sa poco o nulla del desk accanto.
Per non parlare della zona riservata alle conferenze stampa. Ho assistito ad una discussione legata alle sorti dell’Isola del Giglio (con la storia della Costa Concordia). Una conferenza stampa in italiano, per italiani, con argomenti e approfondimenti di totale dominio locale. E mi sono chiesto: “ma non potevano farla a Firenze?” (o Grosseto, o Roma, fate voi).
E mentre mi interrogavo per capire le ragioni, facendo un salto allo stand dell’ENIT ho trovato la risposta.
Entdecke die Vielfalt Italiens” [scopri i mille volti dell’Italia]

20 italianische Regionen bieten unbegrenzte Urlaubsmöglichkeiten” [20 Regioni italiane offrono possibilità di vacanza senza confini]

ITB2015 enit e la cartina delle elementari

ENIT e la cartina delle elementari

Ecco cos’è l’Italia per ENIT: 20 regioni, separate e autonome. Per un attimo sono tornato indietro di 40 anni, quando alle elementari la carta geografica amministrativa era attaccata accanto alla lavagna.
Hai voglia tu a parlare di destinazioni, di vacanze tematiche, di club di prodotto, di progetti sovraregionali. Hai voglia tu a dire che il turista non conosce i confini amministrativi e che le destinazioni non coincidono con le Regioni.
Presa in mano questa cartina (peraltro grande 40×30 e di buona fattura) ho capito che dovevo smettere di lamentarmi delle regioni che si muovono in autonomia. Fanno bene, alle condizioni attuali è l’unica alternativa.
Ed ho deciso di rinunciare a due ore di cazzeggio in giro per Berlino per scrivere questo post.

Update del 6 marzo (quasi) integralmente dedicato a Expo.
Partiamo dalle aspettative: sono anni che ci martellano con Expo 2015 meraviglia d’Italia e tu pensi: “chissá cosa trovo”.
Un padiglione intero? Meraviglie? Andirivieni frenetico di tour operator che organizzano incoming?

Niente di tutto questo.

ITB2015 lo stand di Expo

Lo stand di Expo

Sono passato in un microsecondo da “chissá cosa trovo” a “chissá se lo trovo”. Perché il micro stand di Expo é imbucato in un posto di scarso passaggio e nessuna visibilitá, in fondo a sinistra dove di solito stanno i bagni. Ma più che i bagni sembra sia l’angolo delle merendine. Perché di tutto il tema food che dovrebbe dominare la presenza dell’Italia resta solo la Coca Cola.

ITB2015 lo stand di Expo 2

Ancora lo stand di Expo

Non mi è dato sapere se a quei tavolini si siano definiti importanti accordi commerciali in vista della manifestazione ormai alle porte e non posso/voglio basare la mia analisi su alcune fugaci osservazioni. Sono un inguaribile ottimista, mi piacerebbe pensare che fosse così. Mi piacerebbe…

Infine le minuzie.
Alto Adige: ieri li ho definiti un’isola, oggi mi hanno invitato a pranzo (e questo post non c’entra niente). Servizio misurato, impeccabile e di grande qualità. Non per niente è l’Alto Adige.
My best and worst.

Il padiglione che mi è piaciuto di più è quello dello Sri Lanka. Puro gusto personale, mi è parso funzionale ma allo stesso tempo gradevole.

ITB2015 lo stand dello Srilanka

Lo stand dello Srilanka

Il peggiore è certamente Argentina LGBT.
Ma come? Secoli di lotta per farti riconoscere come “normalità”, e poi ti presenti pacchiano e trash in puro cliché gay? Negativo.

ITB2015 lo stand dell'Argentina

Lo stand dell’Argentina

Infine il premio “affetto”: indiscutibilmente Costarica mon amour!

ITB2015 lo stand del costarica

Lo stand del costarica

 

Torna al blog