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“Non conta che cosa fate, ma perché lo fate” è il cuore di un famoso libro di marketing, “Start with why” di Simon Sinek. Il libro si focalizza sugli aspetti di marketing, enfatizzando la capacità di alcune aziende di valorizzare al meglio il proprio prodotto puntando non tanto (o perlomeno, non solo) su cosa si produce o su come lo si produce, ma focalizzando l’attenzione sul “perché”, sulle ragioni che sono alla base: in poche parole, sui valori da cui parte l’azione imprenditoriale.
Questo ragionamento vale anche in campo turistico, una industria ad alto tasso di inquinamento, di consumo di territorio, di saturazione delle comunità, in cui i fenomeni di overtourism sono il fenomeno più evidente di un impatto negativo sui territori riscontrabile in molti ambiti e contesti.
La sensibilità per questi aspetti sviluppata soprattutto negli ultimi anni da parte di molti viaggiatori apre una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo per chi sa attivare processi che partano da valori coerenti, che sappiano interpretare questi nuovi bisogni partendo dalle risposte fondamentali. Gli esempi di aziende che hanno investito da tempo sulla creazione di una presenza sul mercato che parte da valori importanti sono tante, anche in campo turistico. Aziende spesso molto floride, aziende che hanno saputo combinare lo sviluppo del business con il rispetto (del territorio, delle persone, delle comunità, dell’ambiente), ponendo alcuni valori fondamentali al centro della loro azione, e derivando conseguentemente le scelte operative, a dimostrazione che la scelta green, oltre che contribuire un po’ a salvare il pianeta, è una ottima scelta imprenditoriale.
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